Caverne e Museo Preistorico Balzi Rossi
Tra i maggiori siti preistorici in Europa, i Balzi Rossi
conservano anche le tracce dell'antica via romana che portava in
Gallia: una continuità eccezionale in un sito
eccezionale.
Avanzando verso il fiume Var, la via Iulia Augusta seguiva la linea di co-sta e attraversava la falesia dei Balzi Rossi. A causa della configurazione geologica della zona, in alcuni tratti la strada era scavata nella roccia, come testimonia l'unico tratto conservato in posto e ancora visibile a valle della ferrovia, di fronte alla Grotta del Principe.
Le caverne dei Balzi Rossi (in dialetto "pietre rosse") devono il loro nome al colore della parete rocciosa in cui si aprono. Il complesso é composto da grotte e ripari, al cui interno si è accumulato nei millenni un grande deposito ricco di resti faunistici e strumenti in pietra scheggiata lasciati dall'uomo preistorico tra il Paleolitico Inferiore (ca. 250.000 anni fa) e il Paleolitico Superiore (da 35.000 a 10.000 anni fa). A quest'ultimo periodo appartiene la maggior parte dei reperti conservati nei due musei e nelle grotte dei Balzi Rossi: sepolture, sculture in pietra, incisioni parietali e molti utensili litici che accompagnavano la vita quotidiana, come lame, punte di freccia e raschiatoi.
Avanzando verso il fiume Var, la via Iulia Augusta seguiva la linea di co-sta e attraversava la falesia dei Balzi Rossi. A causa della configurazione geologica della zona, in alcuni tratti la strada era scavata nella roccia, come testimonia l'unico tratto conservato in posto e ancora visibile a valle della ferrovia, di fronte alla Grotta del Principe.
Le caverne dei Balzi Rossi (in dialetto "pietre rosse") devono il loro nome al colore della parete rocciosa in cui si aprono. Il complesso é composto da grotte e ripari, al cui interno si è accumulato nei millenni un grande deposito ricco di resti faunistici e strumenti in pietra scheggiata lasciati dall'uomo preistorico tra il Paleolitico Inferiore (ca. 250.000 anni fa) e il Paleolitico Superiore (da 35.000 a 10.000 anni fa). A quest'ultimo periodo appartiene la maggior parte dei reperti conservati nei due musei e nelle grotte dei Balzi Rossi: sepolture, sculture in pietra, incisioni parietali e molti utensili litici che accompagnavano la vita quotidiana, come lame, punte di freccia e raschiatoi.